E tu, quale Dea sei? – II parte
Rieccoci per completare il quadro dei modelli femminili basati sulle antiche divinità mitologiche abbozzato lo scorso mese. Quali sono, dunque, le ultime quattro dee nelle quali possiamo rispecchiarci?
Riprendiamo il racconto psicanalitico iniziando da Era: divinità del matrimonio.
L’archetipo Era rappresenta l’istinto e il desiderio di essere moglie. E’ la capacità di legarsi, di essere leali e fedeli, di affrontare le difficoltà di coppia con forza e impegno superandole assieme.
E’ una donna che senza un compagno accanto si sente vuota e incompleta. Non si tratta solo di avere una relazione stabile. Quella che cerca è un’unione riconosciuta e rispettata, che solo il matrimonio ufficiale le può dare, celebrazione pubblica inclusa. Per questa tipologia femminile è il marito il centro della sua vita.
Già da piccola gioca a fare “la moglie di” e ama occuparsi di faccende domestiche come farebbero i grandi. Spesso i genitori ricalcano il modello patriarcale dove il padre-tiranno domina sulla remissività della consorte: per la piccola, tale combinazione rappresenta una strana forma di stabilità di cui lei stessa andrà in cerca per tutta la vita.
In età adolescenziale è probabile frequenti un ‘ragazzo fisso’ fin da giovanissima.
Studio e lavoro occupano un’importanza secondaria nella vita. La sua vera carriera è rappresentata dal marito che è pronta a seguire anche in capo al mondo, subordinando la propria attività lavorativa ai bisogni di lui.
I rapporti con le donne non sono emotivi, ma avvengono contestualmente a comuni uscite di coppia. Più che amicizie, sono alleanze con persone comunque collegate agli interessi e alla professione del marito. Tende ad escludere dalla sua cerchia di conoscenze personalità che reputa pericolose come donne sensuali e attraenti, e le punisce con critiche severissime su comportamenti e stili di vita.
La attrae solo lo stesso tipo di uomo: competente e di successo. Tende ad essere colpita maggiormente dagli aspetti superficiali del partner, e non riesce a vedere in prospettiva gli aspetti caratteriali di lui che potrebbero provocarle problemi in futuro: in primis le bugie e le infedeltà.
Il matrimonio è il giorno più importante della sua vita. Può essere riesca ad accettare i termini di un matrimonio formale con pochi contenuti emotivi, nel quale il sesso è percepito fondamentalmente come dovere. Addirittura può essere non reagisca a forme di maltrattamento domestico pur di salvaguardare l’unione pubblica, le formalità.
Non è una donna dal forte istinto materno, anzi in ultima istanza, sceglierebbe di sicuro il marito ai figli.
Pur riservando alla prole accudimento e soddisfacimento dei bisogni primari, è una madre che può rivelarsi anaffettiva, incapace di proteggere i figli, non facendo da cuscinetto soprattutto di fronte alla personalità despotica del marito-padre.
La mezza età, se ancora è sposata, può rappresentare il periodo più sereno della sua vita. Se è già vedova o sola, fa fatica a non vedersi alla deriva, infelice. Avendo vissuto più per il marito che per sé stessa e i figli, può dover far fronte a fenomeni depressivi seri.
Consiglio della psicanalista per le donne Era: incanalare la rabbia e la gelosia intraprendendo attività creative, scrivendo, dipingendo, facendo giardinaggio, avviando una propria attività imprenditoriale.
Esempio di personalità Era nella storia: Nancy Reagan, moglie del 40° presidente degli Stati Uniti.
Proseguiamo con Demetra: dea delle messi.
Demetra incarna l’archetipo dell’istinto di madre che può tradursi in gravidanza o nutrimento e cura degli altri in senso fisico, psicologico, spirituale, assistenziale.
Questa donna appare profondamente materna, paziente, protettiva, affettuosa e generosa di attenzioni verso il prossimo. E’ una figura femminile che esprime solidità e fiducia. Di base molto testarda e perseverante, porta avanti le proprie convinzioni che in genere non cambiano con gli anni, le circostanze. Occuparsi degli altri, nutrirli, rimane la massima fonte di appagamento personale.
Già dalla più tenera età, le troviamo a cullare un bambolotto, a giocare comportandosi da ‘mini-mamma’ – non di rado si ritrova presto a fare da babysitter ai bimbi più piccoli.
I genitori possono ricalcare due modelli: all’identificazione totale con la madre, si accompagna un distacco emotivo dal padre, percepito come assente, disinteressato, spesso rivale dei figli. Una seconda opzione può essere quella in cui entrambi i genitori presentano tratti immaturi e sono poco inclini ad essere autentiche guide genitoriali. Sarà lei, alla fine, a fungere da genitore sostitutivo sviluppando la tendenza ad essere vittima di questo sistema.
E’ possibile si sposi presto e prediliga un’attività lavorativa assistenziale come l’insegnante, l’infermiera, la pediatra, la psicoterapeuta, la fisioterapista. Non sa cosa sia l’ambizione, né la competizione sul lavoro.
Con le altre donne instaura rapporti di amicizia leali e solidi, in genere facendo parte di una cerchia comunitaria pressoché matriarcale di mutuo aiuto. L’unico aspetto che può far scattare istinti di gelosia verso altre donne riguarda ‘i figli degli altri’.
L’eventuale matrimonio è vissuto come la condizione precedente all’avere dei figli. Questa donna attira uomini in cerca di compagne con caratteristiche materne (spesso si accompagna a compagni molto più giovani per esempio), accoglienti o i classici ‘padri di famiglia’ che si realizzano totalmente nella famiglia.
L’atto fisico più appagante per questa donna è l’allattamento, più che il sesso.
Come madre oscilla tra l’essere splendida e l’essere distruttiva. Può comportarsi in modo terribilmente ansioso limitando le attività e il desiderio di indipendenza dei figli, per il timore di perderli. Vorrebbe proteggere la prole da qualsiasi sofferenza e, per questo motivo, può arrivare a controllarli ossessivamente alimentandone la dipendenza affettiva e materiale.
Nella mezza età non di rado entra in una fase critica dove può arrivare a cercare un’ultima gravidanza per scongiurare una crisi di ruolo. Da anziana può vivere una fase molto gratificante dispensando affetto e consigli a figli, nipoti, studenti e pazienti oppure si inasprisce sempre di più man mano che gli anni passano, se sente di essere esclusa dalle loro vite.
Consiglio della psicanalista per le donne Demetra: imparare a prendersi cura di se stessa con lo stesso amore e attenzione che applica nei confronti dei propri figli, dei propri pazienti, dei propri allievi.
Esempio di personalità Demetra nella storia: Madre Teresa di Calcutta, santa e premio Nobel per la pace.
Arriviamo ora a Persefone, considerata in modo ambivalente ‘fanciulla e regina degli Inferi’.
E’ la dualità a caratterizzare l’archetipo di Persefone: da una parte rappresenta l’eterna giovinezza, in costante attesa di diventare ‘grande’, di trasformare la propria vita in qualcos’altro, pur non conoscendo l’uso del potere; è la ‘brava ragazza’, quella che si presenta obbediente, attenta, perché in fondo rimarrà per sempre ‘la bimba della mamma’, accondiscendente a ciò che la madre ha desiderato e proiettato su di lei.
Dall’altro lato, con l’esperienza, arriva a sviluppa un lato misterioso, e diventa capace di muoversi fra il reale e l’inconscio mediando perfettamente, facendo da guida, rappresentando un punto fermo per coloro che, invece, tenderebbero a perdere il contatto con la realtà (i tossicodipendenti o gli artisti, per esempio).
Questo atteggiamento le rimane nella vita: conserva infatti un innato spirito camaleontico che la fa sicuramente empatizzare con gli altri, ma purtroppo porta a modificare comportamento, reazioni e parole istintivamente a seconda di chi ha di fronte, rendendosi permeabile a ogni aspettativa altrui.
E’ abile nel non trattare direttamente i problemi ma tende ad usare l’arte della dissimulazione per ottenere ciò che vuole. Odia il confronto diretto, provare rabbia e sentire la collera degli altri su di se.
E’ una donna che in genere dimostra molti meno anni della sua età e che conserva un forte aspetto fanciullesco.
Da piccola è una bimba educata, prudente e introversa che desidera compiacere i propri genitori non opponendosi alle loro decisioni. Rappresenta una sorta di estensione della madre, cosa che può creare problemi di sovrapposizione psichica fino all’adolescenza, spesso anche oltre.
E’ possibile salti da un interesse ad un altro senza coinvolgimento. Anche nel lavoro può passare da un impiego ad un altro con grande facilità anziché perseguire una professione o una carriera. E’ perfettamente a suo agio nell’assecondare le richieste di un capo o un referente e quando deve dimostrare efficienza di esecuzione. Con il tempo può assecondare la parte duale più nascosta e creativa avviando una propria attività, in questo caso non è raro si occupi di arte visiva, scrittura, terapia e psicologia. Di qualsiasi occupazione si tratti, non è mai ordinaria, anzi è fuori dagli schemi e la raggiunge sul campo, senza titoli accademici preposti.
Si trova bene con altre donne che mantengono lo stesso spirito giovane. Con loro riesce a creare un rapporto di sorellanza, dove viene coccolata e protetta. A volte la sua amica del cuore è una persona dalla personalità più forte e problematica.
Con gli uomini si comporta da donna-bambina e attira fondamentalmente tre tipologie di partner: gli uomini inesperti, quelli che sono affascinati dalla sua innocenza e remissività, quelli che non si sentono a proprio agio con le donne mature.
Spesso è il matrimonio a farla allontanare dalla madre, riuscendo così ad autodeterminarsi conquistando finalmente la propria indipendenza emotiva. ‘Accade’ che si sposi perché si fa scegliere dal partner, non il contrario. La sua sessualità è legata all’innocenza, e spesso rimane sopita fino ad un momento di risveglio che ha effetto positivo sulla sua autostima e autoaffermazione.
Man mano che si avvicina la mezza età, e la giovinezza svanisce, può incorrere in episodi ansiosi e vivere sull’orlo depressivo senza mai scivolarci completamente. Da anziana invece, una volta che la fanciullezza rimane davvero solo un ricordo, riesce a mantenere uno spirito giovane e innovativo, anche se lo spettro della morte rimane una paura costante.
Consiglio della psicanalista per le donne Persefone: deve impegnarsi in un’attività passo per passo per realizzare che la propria crescita personale sta effettivamente nelle sue mani e nella sua forza.
Esempio di personalità Persefone nella storia: Sylvia Plath, poetessa e scrittrice statunitense.
Terminiamo in bellezza, letteralmente, con Afrodite: dea dell’amore e, appunto, della bellezza.
L’archetipo di Afrodite rappresenta la sensualità, l’estetica, l’innamoramento, il sex appeal.
Il processo creativo in sé rientra perfettamente nell’archetipo perché il creare prevede un coinvolgimento sensoriale, intimo, completo, di unione tra l’artista e la materia, che fa nascere qualcosa di nuovo. E’ il risultato di un cambiamento ‘sensuale’, di compenetrazione che è stata messa in atto.
Questo tipo di donna ha un carisma e fascino innato, non esplicabile negli attributi fisici ma in una carica naturalmente magnetica che esercita un potere sugli altri, sulla realtà.
Fin da piccola adora stare al centro dell’attenzione, farsi notare e vezzeggiare.
Nell’adolescenza le prime esperienze sentimentali la pongono subito in competizione con le coetanee, adora provocare per testarsi e vedere le reazioni sugli altri. Spesso vive i genitori come veri e propri guardiani di queste sue innate doti ammaliatorie e, seppur abituata da loro ad esporsi fin da piccola, si ritrova ad essere sistematicamente punita per essere considerata “troppo”, senza vie di mezzo.
Può subire una madre competitiva, o uno dei due genitori può vivere attraverso di lei esperienze e tratti della personalità che non gli sono stati concessi a propria volta.
Il lavoro la interessa solo se suscita in lei passione e coinvolgimento: è probabile si occupi di arte, musica, teatro o collabori con una persona per la quale ha una stima incondizionata (come un insegnante, un terapeuta, un editore). Ha bisogno di varietà e intensità sia in campo professionale che sentimentale.
Può attirare a sé uomini introversi e complicati che non hanno abilità nell’esprimersi affettivamente e socialmente, uomini dalla personalità inafferrabile, emotiva e tempestosa, oppure partner immaturi, poetici ed eternamente etichettati come ‘teneri mascalzoni’.
E’ possibile si sposi numerose volte con partner completamente diversi tra loro, nessuno dei quali si mostra in grado di essere del tutto positivo per lei. Vive la sessualità come intimità totale.
Adora i bambini: i piccoli sono naturalmente attirati dalla sua capacità di farli sentire speciali e benvoluti. Non è raro che addirittura i suoi figli rimangano incantati dalla sua personalità magnetica, ma che tale intensità non sia costante, ma volubile, e finisca per farli provare un senso di esclusione.
Il rapporto con le donne può essere ambivalente: se non è ancora del tutto consapevole degli effetti che può provocare, è una personalità che può subire calunnie, chiacchiere e isolamento da parte delle altre donne, che la considerano troppo pericolosa.
Per le amicizie femminili che sanno tenerle testa, rappresenta una personalità vulcanica, travolgente e di compagnia e molte di loro spesso si divertono a vivere attraverso le sue vicende amorose.
Se non è impegnata in un’attività creativa, fonte di continua ispirazione e entusiasmo, può arrivare alla mezza età con sentimenti di frustrazione per le scelte sentimentali sbagliate fatte in passato.
Rimane giovanile nel cuore anche durante la vecchiaia continuando a circondarsi di nuove amicizie e avventurandosi in esperienze sempre diverse ed eccitanti.
Consiglio della psicanalista per le donne Afrodite: coltivare e sviluppare la propria parte tenera e comprensiva anche quando si conquistano le vette del potere personale e dell’autoaffermazione.
Esempio di personalità Afrodite nella storia: Elisabeth Taylor, attrice e diva di Hollywood.
* Questi tratti psicologici sono frutto di attenti studi da parte della psicanalista junghiana Jean S. Bolen e rappresentano una semplificazione della sua ricerca pubblicata nel volume “Le dee dentro la donna. Una nuova psicologia femminile” edito da Astrolabio (Roma, 1991) – una viva reminiscenza di studi sul femminismo e sul femminile intrapresi moltissimi anni fa.